I miracoli di Gesù

(063)

La risurrezione della figlia di Giairo (230.4 - 230.5 - 230.6)

Mentre parla ancora, sopraggiunge un uomo, direi un servo, il quale si rivolge al padre che è stato tutto quel tempo in una attesa rispettosa ma tormentosa come fosse sulle brace. "Tua figlia è morta. Inutile importunare più il Maestro. Il suo spirito l'ha lasciata e già le donne ne fanno i lamenti. La madre ti manda a dire ciò e ti prega di venire subito".
Il povero padre ha un gemito. Si porta le mani alla fronte e se la stringe comprimendosi gli occhi e curvandosi come fosse colpito.
Gesù, che pare non debba vedere e udire nulla, intento come è ad ascoltare e rispondere con la donna, si volge invece e pone la mano sulle spalle curve del povero padre. "Uomo; ti ho detto: <abbi fede>. Ti ripeto: <abbi fede>. Non temere. La tua bambina vivrà. Andiamo a lei". E si incammina tenendo stretto a Sè l'uomo annichilito. La folla davanti a quel dolore e alla grazia già avvenuta si ferma intimorita, si divide, lascia camminare speditamente Gesù e i suoi e poi segue come una scia la Grazia che passa.
Si fanno così un cento metri circa, forse più (...) e si entra sempre più nel centro del paese. Un affollamento di gente è davanti ad una casa di civile condizione che commenta a voce alta e stridula l'accaduto rispondendo a più alti stridi che escono dalla porta spalancata.
Sono gridi trillati, acuti, tenuti su una nota monocorde e sembrano diretti da una voce più acuta che fa da a solo alla quale rispondono prima un gruppo di voci più esili, poi un altro di voci più piene. Un baccano da far morire anche chi sta bene.
Gesù ordina ai suoi di sostare davanti all'uscio e chiama con Sè Pietro, Giovanni e Giacomo. Entra con questi in casa tenendo sempre stretto per un braccio il padre piangente. Sembra voglia infondergli la certezza che Egli è lì per farlo felice con quella stretta. Le ..... piangenti (io le chiamerei le urlatrici) nel vedere il capo di casa e il Maestro raddoppiano il gridio. Battono le mani, scuotono dei tamburelii, percuotono dei triangoli e su questa .... musica appoggiano i loro lamenti.
" Tacete " dice Gesù. " Non occorre piangere. La fanciulla non è morta, ma dorme."
Le donne gettano gridi più forti e alcune si rotolano per terra, si graffiano, si strappano i capelli (o meglio: ne fanno mostra) per mostrare che è proprio morta. I suonatori e gli amici scuotono il capo davanti alla illusione di Gesù. Loro la credono tale. Ma Egli ripete un : "Tacete!" talmente energico che il baccano se non cessa del tutto diviene brusio. E passa oltre.
Entra in una cameretta. Sul letto è stesa una fanciulla morta. Magra, pallidissima, ella giace già vestita e coi bruni capelli accomodati con cura. La madre piange presso quel lettino dal lato destro e bacia la cerea manina della morta. Gesù... come è bello ora! Come poche volte l'ho visto! Gesù si accosta sollecito. Pare che scivoli sul pavimento, in volo, tanto si affretta a quel lettucciuolo.
I tre apostoli restano contro la porta che chiudono in faccia ai curiosi. Il padre si ferma ai piedi del letto.
Gesù va alla sinistra del lettuccio, tende la mano sinistra e prende con questa la manina abbandonata della morticina. La mano sinistra. Ho visto bene. E' la sinistra tanto di Gesù che della bambina. Alza il braccio destro portando la mano aperta sino all'altezza delle spalle e poi l'abbassa con l'atto di uno che giura o comanda. Dice: "Fanciulla: Io te lo dico. Alzati!"
Un attimo in cui tutti, meno Gesù e la morta, restano sospesi. Gli apostoli allungano il collo per vedere meglio. Il padre e la madre guardano con occhi straziati la loro creatura. Un attimo. Poi un sospiro alza il petto della morticina. Un lieve colore monta al visetto cereo e ne annulla le lividure di morte. Un sorriso si disegna sulle labbra pallide prima ancora che gli occhi si aprano, come la fanciulla facesse un bel sogno. Gesù le tiene sempre la mano nella mano. La bambina apre dolcemente gli occhi, li gira intorno come si svegliasse allora. Vede per primo il volto di Gesù che la fissa con i suoi splendidi occhi e le sorride con bontà che incoraggia, e gli sorride.
"Alzati" ripete Gesù. E scosta con la sua mano gli apparati funebri che erano sparsi sul lettuccio e ai lati (fiori, veli, ecc. ecc.) e l'aiuta a scendere, le fa fare i primi passi tenendola sempre per mano.
"Datele da mangiare, ora" ordina. "Essa è guarita. Dio ve l'ha resa. Ringraziatelo. E non dite a nessuno ciò che è accaduto. Voi sapete che era avvenuto di lei. Avete creduto e avete meritato il miracolo. Gli altri non hanno avuto fede. Inutile cercare di persuaderli. A chi nega il miracolo Dio non si mostra. E tu, fanciulla, sii buona. Addio! La pace sia a questa casa." Ed esce chiudendo l'uscio dietro di Sè.